Speciale DDL Intercettazioni: obbligo di rettifica per i blog. No al ripristino della norma Falcone

-di Repubblica.it

ROMA – La Commissione Giustizia della Camera ha concluso l’esame agli emendamenti al ddl intercettazioni. Un testo che è stato approvato con una sostanziale novità: l’udienza “filtro”, uno strumento che prevede la possibilità di pubblicare le intercettazioni considerate “rilevanti” al termine di una udienza tra gip, avvocato dell’accusa e della difesa. Questi, invece, le altre novità: dal comma D’Addario, all’obbligo di rettifica dei blog fino al no al ripristino della norma Falcone.

Comma D’Addario. Passa l’emendamento che riduce da quattro a tre anni la pena massima per le registrazioni nascoste e quindi considerate fraudolente. Un divieto sorto sull’onda del caso D’Addario ma applicabile anche ai giornalisti per le modalità della registrazione che, ad esempio, è anche quella delle trasmissioni basate sulla ‘candid camera’.

Blog. Nel ddl intercettazioni resta la norma che obbliga anche i blog a pubblicare entro 48 ore le rettifiche. “Per i siti informatici compresi i giornali e i periodici diffusi per via telematica le rettifiche sono pubblicate entro 48 ore dalla richiesta con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”. “Si tratta – commenta la democratica Donatella Ferranti – di un ingiustificato ostacolo ai nuovi strumenti di comunicazione. Si rischia così di paralizzare il blog”.

No privilegio parlamentari. Non sarà più necessaria l’autorizzazione delle Camere per le intercettazioni indirette di parlamentari. Approvato all’unanimità un emendamento dell’Udc che sopprime la norma inserita nel ddl intercettazioni al Senato con la quale si estendeva la necessità dell’autorizzazione della Camera di appartenenza anche nel caso in cui le intercettazioni dovessero essere eseguite nei confronti di soggetti diversi dai parlamentari se, da qualsiasi atto di indagine, fosse emerso che tali operazioni fossero finalizzate ad accedere alla sfera di comunicazione del parlamentare.

Proroga di 15 giorni. Sarà possibile chiedere proroghe di 15 giorni in 15 giorni per allungare la durata delle intercettazioni. Non più di 3 giorni in 3 giorni secondo quanto era previsto dal testo uscito dal Senato. L’emendamento è stato approvato con la modifica proposta dall’Udc riguardante le indagini contro ignoti: si potranno intercettare le utenze anche di soggetti diversi dagli indagati se ci sono gli elementi per ritenere che quell’utenza sia attinente ai fatti per i quali si procede.

Norma Falcone. Bocciata la “norma Falcone”, che garantiva anche per le organizzazioni criminali non mafiose le stesse procedure di indagine agevolate previste per le associazioni mafiose. La decisione di non far valere “i sufficienti indizi di reato” per i reati di criminalità organizzata non mafiosa, era stata presa al Senato durante l’esame in seconda lettura del testo.

Privata dimora. Passa l’emendamento della presidente della commissione Giustizia alla Camera, Giulia Bongiorno, sul concetto di ‘privata dimora’, più ampio di quello di ‘luogo privato’ che avrebbe quindi vietato per esempio ascolti in uffici, o auto.

FONTE: http://www.repubblica.it/politica/2010/07/22/news/scheda_intercetta-5758940/?ref=HREA-1

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